Nero su bianco Natale

E’ 23 dicembre, sono le 19.25, ho tre caffè e una coca-cola nel sangue. Non so ancora cosa sia il clima del Natale 2008. Lo scoprirò fra un paio d’ore, quando mi deciderò a far volare all’aria quegli articoli in inglese che stancamente sono messi in un angolo.

E allora sarà tutto diverso. Non può essere un Natale come tutti gli altri.

Per la prima volta rinuncerò all’atipico pranzo “leggero” del 24 (un’usanza unica nel mondo) e potrò fare il barese che fa le vasche, mangia la focaccia e beve la Peroni.

Potrò farlo nel primo di tre (forse cinque?) giorni di ferie. Veri, pieni.

Già questo basterebbe per vivere un Natale diverso e migliore. Si aggiunge il fatto che, mai come quest’anno, stare coi miei mi farà piacere, dato che oramai non li vedo più, che in media mi concedo due pasti su 14 previsti dal rapporto genitori + figlio accomunati dallo stesso tetto.

E mai come quest’anno i miei saranno felici di avermi al loro fianco, di avermi con una faccia distesa, non più trafelato e non più corridore.

Di potermi chiedere come sto, come sono andati questi ultimi 6 mesi e come andranno i prossimi. Mi potrò riappropriare di tempi e spazi e toglierò la spia della riserva dal serbatoio.

La magia del Natale è per me questa, e niente più. Ed è comunque una magia splendida, di chi ha bisogno di viverla, di chi sa che la sola sua presenza fa star bene le persone.

Non sono credente, non lo sono mai stato. Non mi piacciono le feste comandate, e non me ne frega niente se sono blasfemo nel definire Natale una festa comandata, io la vivo così, come San Valentino, come la festa della donna, come la festa

Non c’è bisogno del 25 dicembre per essere tutti più buoni, anche perchè la finzione viene quasi sempre smascherata. Non c’è bisogno del Natale per augurare felicità a tutti, non c’è bisogno del Natale per fare buoni propositi. La vera sfida è mantenere ciò che la testa decide di pensare all’altezza di questi giochi con le campanelle.

Non credo nelle retoriche dei buoni sentimenti, credo nei sentimenti, che sono molto più rari (e quasi sempre molto più veri e “sporchi”) delle rassicuranti parole con cui ci stordiamo, specialmente a quest’altezza degli anni solari.

Ma, come dicevo prima, non sarà un Natale come tutti gli altri. E voglio che sia questo emerga, perchè questo è il concetto-chiave di tutto il mio ragionamento.

Perchè in questo Natale posso passare il testimone a chi sicuramente dà valore ben meno qualunquista di me al 25 dicembre, sta bene nel credere in qualcosa, in Qualcuno. Perchè questo è il primo degli infiniti testimoni che riceverà da me. Perchè è il primo di una lunga serie di testimoni che ci passeremo, di testimonianze che condivideremo.

Anche quando parleremo di visioni che non abbiamo in comune, perchè lo faremo sapendo che sono fonte di completamento reciproco e non di divisioni. Sapendo che io prenderò esempio dalla sua devozione, e sperando di poter insegnare qualcosa a mia volta.

Duni, il signor D.

Tema: Descrivi il Natale

Svolgimento: un foglio dignitosamente bianco

Annotazione in rosso della maestra:

Gentile signora Masciopinto, sua figlia si è rifiutata di svolgere il tema assegnatole per casa. Sperando che, dopo il caso del tema sulla fratellanza e della letterina al presidente del consiglio (che è finita con problemi giudiziari, se ricorda), sia l’ultimo episodio sgradevole legato alla produzione “letteraria” della bambina, la saluto e le auguro di passare un Santo Natale.

Cara signorina maestra,

lei non ha mai avuto figli e a causa di questa disgrazia non può capire il mio stato d’animo. Ho comunque convinto la bambina a scrivere il tema e confido nel suo buon cuore affinchè possa perdonare la sua l’impertinenza chiudendo un occhio per, si spera, l’ultima volta.

Per quel che riguarda le querele : è meglio una figlia in galera di una che subisce passivamente il mondo.

E finalmente, svolgimento del Tema sul Natale o, come piace dire a me:

Il post natalizio

Quando decidemmo di prendere Sky era quasi Natale.

Ne sono certa perchè c’era la musichetta del menu, ed era natalizia: tutta campanelle e dindondan. Quando arrivò il 7 di Gennaio mi intristì tantissimo la nuova musichetta del menu. Per fortuna ho tempo di guardare la tv solo nel periodo natalizio, così oltre a Mary Poppins, Sister Act e gli Acchiappafantasmi, mi godo anche la canzoncina.

C’è qualcuno che parla di crisi.

Io ci ho provato, davvero, a far finta di niente difronte alla coda di gente davanti all’ingresso di Vuitton. Neanche il barbone sull’altro lato della strada è stato capace di distrarmi.

Casa mia profuma di zucchero

Sono due settimane (da San Nicola, noto antenato di Babbo Natale) che quando torno a casa vengo travolta dall’aria calda e profumata. Profuma di zucchero, arancia, limone e cioccolata, profuma di mamma che si dedica a dolcetti che puntualmente nasconde. Poi c’è papà che accende il camino e ci abbrustolisce il pane, e l’aria profuma di pane arrostito. Ma quello non me lo nascondono.

L’amico ritrovato

Che non è il romanzo di Hulmann. Sono le persone che bloccano i marciapiedi per farsi gli auguri. L’altra sera ero su via Putignani (che è quella con gli alberi) e ho sentito benissimo una signora dire (si, io origlio le conversazioni altrui, altrimenti, che scrivo?) : “Hai visto quella, mi ha fatto gli auguri! Ma come si è permessa?Non ricordo neanche come si chiama.”

L’amico ritrovato bis

Io certi amici ho proprio voglia di recuperarli.

Oh, ci a’ fa’ a cap’dann?

(e dicono che c’è la crisi) Tirano forte costosi veglioni che offrono servizi pessimi. Pessimi vini, pessimi cappellini, pessima musica, pessimi elefanti vestiti da puttane, pessime puttane vestite da se stesse, brava gente che si salassa per un risotto e due ore di divertentismo.

Alla fine, è anche Natale

Non mi vergogno a dirlo, io alla storia del Bambino che già da lattante è stato capace di cambiare la storia dell’umanità, ci credo. E se non riusciamo ad essere buoni tutto l’anno, almeno a Natale c’è chi si impegna per provarci.

Nota finale

Cara Maestra, io il tema l’ho scritto non perchè me l’ha chiesto lei ma perchè c’è un signore, il signor D, che mi ha passato il testimone.

E che mi passa altro ogni giorno. Grazie

Maruzza, doppiaemme

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Informazioni su mursie

Quando avevo vent'anni credevo che mi sarei salvata. Nei propilei dei trenta mi sono resa conto che sta andando tutto bene. E che uso parole come propilei senza provare vergogna alcuna.
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3 risposte a Nero su bianco Natale

  1. Albi ha detto:

    oh, ma siete disgustosamente stupendi assieme:)

  2. mursie ha detto:

    grazie signorina in bicicletta :)

  3. breakfast on pluto ha detto:

    il tema è meraviglioso… e voi due state benissimo insieme… ciaooooo (sappi che pubblicherò il tuo tema sul mio blog, anonimo naturalmente)

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